Riflessioni e proposte per il Centro Commerciale Naturale di Bra

N.B. Documento scritto e inviato ai giornali locali del web  e cartacei  nel Marzo 2011

Lettera aperta all’Assessore al Commercio di Bra – rag. Massimo Borrelli

 Gent.mo

 Assessore al Commercio della Città di Bra,

 rag. Massimo Borrelli

Assioma: Vi sono dei periodi delle nostre brevi storie  in cui bisogna essere più realisti della Re(altà).

Ti scriviamo  queste brevi note  in quanto abbiamo a cuore il futuro della  tua carriera politica: hai ereditato un centro commerciale naturale, quello del centro urbano di Bra,  che però non c’è più, che è stato devastato dalla non visione  e lungimiranza del passato amministrativo. Ovverosia il passato amministrativo ha autorizzato diversi  centri commerciali dentro dei capannoni. A questa logica  vediamo che anche il geniale Farinetti di Eataly non sfugge: a Monticello d’ Alba ha creato un eccellente punto di vendita all’interno di uno scatolone di cemento.

Caso mai pensassi: “questi han bevuto…!!!!” …ti ricordiamo che siamo estimatori della buona acqua del Sindaco. Quindi siamo assai lucidi, ma  molto preoccupati per l’incarico che hai accettato.

Pur essendo contrari all’uso smodato dell’alcool riteniamo,  invece, che gli “aperitivi in consolle”  (che da alcuni anni allietano e provocano disturbi alla quiete di noi residenti del centro di Bra) siano una buona idea  anche al fine di far conoscere e rivitalizzare il Centro Commerciale Naturale di Bra, che non c’è più. Sarà certamente opportuno migliorarne alcuni aspetti ed in tal senso ci riferiamo  alla necessità d’installare servizi igienici compensativi, esterni ai locali e migliorare l’impatto dei suoni e rumori per non disturbare il sonno dei cittadini. Per la sicurezza e l’igiene ci pare che la tua gestione, di tale evento, sia stata positiva. E’ invece indispensabile vietare  in tutta l’area coinvolta l’uso delle auto in modo più determinato così che le migliaia di giovani  respirino  meglio.

Comunque caro Massimo  siamo un pò preoccupati per il tentativo che stai facendo nel tentare di rivitalizzare il Centro Commerciale Naturale di Bra, che non c’è più. La tua ci sembra un’azione difficile e se vi riuscirai te ne saremo grati. Ti suggeriamo quindi di bere molta, molta acqua del Sindaco in modo d’avere le idee assai chiare sia nell’analisi che nella progettazione.

Siamo convinti che all’attento  cittadino appaia come attorno al centro di Bra, negli anni, si siano sviluppati decine di capannoni per dispensare generi alimentari e/o di prima necessità: i cosiddetti supermercati.

Da Sanfrè a Roreto ed a Cinzano passando per Bra ve ne sono più di venti. Quindi caro Massimo  è evidente che i generi alimentari e/o di prima necessità vengono quasi totalmente venduti fuori dal Centro di Bra.

Saprai che i cittadini, le persone frequentano ogni giorno  i luoghi dove s’acquistano i generi indispensabili al vivere, ma  questi, nel nostro territorio, sono quasi tutti distribuiti fuori dal centro di Bra.

Ti rammentiamo che basterebbe togliere le farmacie e le poche panetterie e macellerie dal centro di Bra e per questa nostra area urbana sarebbe la fine. Quindi, caro Massimo, sostieni anche le farmacie del centro  di Bra con un’azione d’immagine e soprattutto fai in modo che non si spostino altrove. Per il pane e la carne di Bra già il grande Barbero, dell’Ascom, vi ha  provveduto con azioni mirate negli anni scorsi.

Caro Massimo, comunque non riusciamo  a comprendere come mai si sia potuto lasciare trasferire fuori dal centro di Bra quasi tutta la distribuzione dei generi alimentari e/o di prima necessità, eccetto  il pane  e la carne.  Mah!

Tra l’altro abbiamo notato che anche con te quale Assessore al Commercio  è stato aperto un nuovo supermercato.

Pare che nel centro di Bra resistano  i negozi di qualità e soprattutto si moltiplicano quelli di abbigliamento. Una cornice, un braccialetto ed un vestito non si ha bisogno di comprarli  tutti i giorni mentre gli alimentari o  i generi di prima necessità servono tutti i santi giorni.

Per attirare  le persone nel nostro centro diviene  allora  indispensabile  creare iniziative come  gli aperitivi in consolle. Iniziative specifiche di qualità: l’esatto contrario di ciò che richiederebbe un centro commerciale naturale che per sua indole attirerebbe e senza sforzo alcuno tutti i cittadini e le cittadine ed anco i forestieri

Il Centro commerciale Naturale  è un’area che contemplerebbe per sua natura specifica, e quindi globale,  anche la distribuzione-commercializzazione  dei generi alimentari e/o di prima necessità.

Certamente il nostro Sindaco donna  ti avrà scelto per tale incarico sapendo che tu sei una  persona di grande responsabilità in Slow Food.

Quindi tutti noi ci attendiamo da te la possibilità di ricostruire il Centro commerciale naturale di Bra ovvero ricreare un’area commerciale globale, naturale.

Stante questa situazione non naturale (non globale)  del nostro centro commerciale naturale, secondo noi,  sarebbe utile creare nel nostro centro urbano una specie di Eataly diffusa e permanente.  Per capirci: a breve raggio sarà opportuno  realizzare  azioni commerciali specifiche (monadiche) di qualità e contemporaneamente lavorare, con l’azione politica e normativa, al fine di ricostruire il Centro Commerciale naturale di Bra. In tal senso, seguendo un modello simile ad un’Eataly diffusa, sarebbe forse opportuno pianificare che in alcune vie o zone si concentri  l’insediamento di negozi di qualità di uno specifico settore, ecc…

Avendo le amministrazioni comunali, dei decenni precedenti, distrutto l’impostazione globale del centro commerciale naturale di Bra non ti rimane, caro Massimo,  che puntare, per ora,  sulle iniziative specifiche di settore: giornate per i bar (aperitivi in consolle), giornate per l’abbigliamento maschile, femminile, infantile, .. giornate per le gastronomie; giornate per le oreficierie, per le agenzie immobiliari, giornate per la farmaceutica, per i negozi di video, per le librerie, per le pizzerie,per le pasticcerie,… si tratta di realizzare eventi monodici-specifici, esattamente proprio  come il grande Barbero dell’Ascom ha realizzato per la carne-salsiccia ed il pane di Bra … forse sarebbe utile pensare anche giornate per le banche che paiono essere  più numerose dei negozi di generi alimentari nel nostro centro urbano.

Ciò che ti proponiamo potrebbe essere un modo per non lavarsene le mani e come Assessore al Commercio  volere, nonostante il passato che hai ereditato,  il bene della nostra città e del suo centro urbano. Dovresti in un raggio almeno decennale ri-programmare un vero centro commerciale naturale braidese, come esponente slow food non puoi sottrarti.Buon lavoro Massimo e alla prossima in cui proveremo  ad ipotizzare una sinergia strategica  tra supermercati e centro commerciale naturale, che non c’è più, ma che sarebbe logico, naturale, globale ricostruire e l’artigianato locale.

Centro Commerciale Naturale di Bra lettera aperta Ass. Commercio Borrelli Marzo 2011

Francesco Bonamico , Pio Giverso e Gianni Rinaudo

del sodalizio Spiriti-Liberi.it  di Bra

Bra, Marzo 2011

 

 

I convegni per inculturare l’importanza del trasporto integrato nel nostro territorio … treno+bici+gomma+nave+aereo+

Convegni sul treno dal 2011 al 2022

Dal 2011 al 2023

Ecco i  Convegni realizzati direttamente dal Sodalizio www.spiriti-liberi.it

o in collaborazione, significativa, con persone, associazioni ed Enti pubblici

nel e per il territorio

sull’importanza del trasporto ferroviario  integrato…per il tpl – trasporto pubblico locale – per il trasporto  delle merci, …:

12 novembre 2011 – Bra “Le ferrovie sotto la Zizzola”.

19 maggio 2012 – Monchiero “Sui binari di Luigi Einaudi”.

27 ottobre 2012 – Mondovì ” Il treno un traino grande alla Granda”.

8 giugno 2013 – Cuneo, Sala della Provincia  “Dalle proteste alle proposte: salviamo la Linea Cuneo-Ventimiglia-Nizza” .

16 giugno 2013 – Costigliole d’Asti “Le ferro chiusure”.

15 luglio 2013 – Castagnole delle Lanze “Quale futuro per le nostre ferrovie?”.

14 settembre 2013 in Municipio ad Alba “… mille percorsi, nuove destinazioni, quale futuro per il treno di Alba?”.

21 settembre 2013 – Taggia (Im) Arma di Taggia-Villa Boselli Convegno “dalla Riviera alle Langhe”.

Due tavoli di lavoro dei liberi cittadini per sostenere il progetto METROGRANDA: Busca il 5 ottobre 2013, Mondovì il 9 novembre 2013.

15 marzo 2014 – Saluzzo –  presentazione dell’inizio dello studio di fattibilità da parte del Politecnico di Torino con prof Antonio De Rossi con i ricercatori Marco Barbieri e Mattia Giusiano.

Maggio 2014 – Torino in via Gioberti , conferenza per i candidati alle elezioni regionali.

Settembre 2014 Camminata per la Bra Ceva da Bra a Cherasco.

4 settembre 2014  – Farigliano “Il tpl e …Farigliano”.

6 settembre 2014 – Cavallermaggiore ” Il tpl e…Cavallermaggiore” cfr https://www.facebook.com/gianni.rinaudo/media_set?set=a.10202672718195502.1073741835.1124734716&type=3 .

15 Novembre 2014 – Farigliano –  “Salviamo le ferrovie”.

Gennaio 2015 – Dogliani  “Il treno della Bra-Ceva non è una chimera”.

27 Febbraio 2015 – Borgo San Dalmazzo  “ Il treno integrato nel trasporto pubblico locale”.

Aprile 2015 – Cherasco, “Cherasco ombelico del mondo “ presentazione delle scale mobili come mezzo per superare dislivello dalla stazioni di Cherasco, Narzole e Carrù. https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10202672718195502&type=3

Maggio 2015 – Castagnole Lanze , “Conoscere le regole del trasporto pubblico per evitare gli errori e cogliere le opportunità”.

Agosto 2015  raccolte oltre 3mila  firme in val Tanaro per il ripristino della Bra – Bastia- Mondovi’– ultima settimana di Agosto 2015 – e poi consegnate in regione Piemonte alla presenza dell’Ass. ai Trasporti del Piemonte.  https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10217328763187467&type=3

12 ottobre 2015- Fossano  http://www.ciberneticasociale.org/quale-economia-per-il-lavoro-e-lo-sviluppo-del-nostro-territorio-provinciale/

Luglio 2016 – Cuneo sala della Fondazione CRC presentazione del progetto METROGRANDA a cura del Politecnico di Torino cfr.  http://metrogranda.polito.it/

30 giugno 2017 – Narzole “Il treno è… sviluppo del territorio di Narzole”.

25 Novembre 2017 – Carrù  “Il treno è… sviluppo del territorio di Carrù”.

6 Ottobre 2018 – Cherasco, “Il treno è… sviluppo del territorio di Cherasco”.

4 Luglio 2020 – Dogliani – https://www.gazzettadalba.it/2020/07/dogliani-sabato-esperti-a-confronto-sui-trasporti-tra-la-langa-e-il-roero/ ; http://www.spiriti-liberi.it/2020/06/09/sabato-4-luglio-2020-ore-101230-a-dogliani-in-piazza-municipio-convegno-quali-trasporti-in-langhe-e-roero-per-essere-al-centro-e-non-ai-margini-del-mondo/

25 Settembre 2021 – Cavallermaggiore – http://www.spiriti-liberi.it/2021/09/19/elettrificare-la-tratta-bra-cavallermaggiore-per-dare-senso-alla-mobilita-tra-albese-e-cuneesequale-mobilita-in-provincia-di-cuneosabato-25-settembre-2021-dalle-ore-930-alle-1230-a-cavallermagg/

6 Maggio 2023  – Piozzo  – Convegno “Quale turismo tra Bastia, Piozzo e Dogliani ?”

Per visionare alcune fotografie dei Convegni o altre iniziative vedere https://www.facebook.com/media/set/?set=a.3000506488077&type=3

 

 

Elettrificare la tratta Bra Cavallermaggiore per dare senso alla mobilità tra albese e cuneese”Quale mobilità in provincia di Cuneo?”Sabato 25 Settembre 2021 dalle ore 9,30 alle 12,30 a Cavallermaggiore nella sala Turcotto al piano terra del Municipio

Comunicato stampa

Sabato 25 Settembre 2021 dalle ore 9,30 alle 12,30 a Cavallermaggiore nella sala Turcotto al piano terra del Municipio si terrà  “Quale mobilità in provincia di Cuneo?”

Convegno organizzato dal Sodalizio Spiriti-liberi.it

con il Patrocinio della Provincia di Cuneo, di Cavallermaggiore, di Saluzzo, di Savigliano, di Bra, di Serralunga d’Alba, di Monticello d’Alba e dell’ IIS Vallauri di Fossano.

E’ un ‘ennesimo  CONVEGNO   sul trasporto, sulla mobilità in Provincia Granda.

Non ci diamo per vinti.

Come cittadini insistiamo a porre all’attenzione di tutti e tutte la questione dei morti e feriti per gli incidenti stradali causati da tanti motivi, soprattutto, anche,  per la carenza del trasporto pubblico e della quasi totale dismissione, se non distruzione, del trasporto ferroviario.

ll progetto Metrogranda, o simil,  http://metrogranda.polito.it/ finanziato dalla Fondazione CRC  e presentato nel Luglio 2016 potrebbe far diventare la nostra Provincia una piccola Svizzera. Invece campanilismi, interessi contrapposti e scarsa visione ci costringono all’uso indiscriminato dell’auto e a contare i morti  e i feriti sulle nostre strade.

Per andare in ogni dove del nostro territorio o si usa il mezzo privato oppure diventa impossibile muoversi in tempi ragionevoli.

Solo verso Torino , da Alba e Bra, da Mondovì ,Fossano e Savigliano e da Cuneo si ha la possibilità di usare il treno e godere di orari più o meno normali sia all’andata che al ritorno.

Il trasporto degli studenti verso i poli scolastici, in genere, avviene con bus termici funzionanti a gasolio. Il tutto non proprio  in linea con le indicazioni europee che ci spingono a ridurre drasticamente le emissioni di Co2, concausa dei cambiamenti climatici, che ormai bussano sempre di più all’uscio di casa nostra.

Dopo i Saluti del Sindaco di Cavallermaggiore – Davide Sannazzaro

Intervengono con due interventi storici molto significativi

COMM. GIANCARLO CIBERTI – Storico locale – La ferrovia tra Bra e Cavallermaggiore,

e il PROF. DARIO MILANO – Pres. del cons. della biblioteca – Il nodo ferroviario di Cavallermaggiore.

Dalla storia si possono trarre  insegnamenti per il nostro futuro.

Il DOTT. RENATO LANZETTI – Economista – ci dettaglierà , con dati scientifici, la situazione positiva e negativa della mobilità nella nostra Provincia. Il titolo della sua  relazione è “Lunga e diritta correva la … sicurezza stradale”.

Il PROF. DORIANO FICARA – Segretario provinciale FLC-Cgil – interverrà su “La mobilità scolastica in Granda.

Mentre  l’ Assicuratore  FULVIO BELLORA – Co.M.I.S – ci racconterà cosa fanno  “I cittadini piemontesi per il trasporto ferroviario integrato”

L’ING. CLAUDIO CAVALLOTTO – Professore dell’ IIS Vallauri  proporrà alcuni suggestioni su “Quale mobilità sostenibile in Provincia di Cuneo?

Introduce il Convegno e modera il dibattito dott. Gianni Rinaudo

Ingresso libero. Per il Convegno, sarà garantito il corretto distanziamento tra i posti a sedere del

pubblico presente e il rispetto delle NORME ANTI-COVID.

 

Aderiscono al Convegno le Associazioni e i Gruppi:

Unione per le ferrovie del Piemonte

https://www.facebook.com/groups/249179158585196

Comitato Treno Alpi Liguri, Ciberneticasociale.org e le pagine ferroviarie in face-book

amministrate dal sodalizio www.spiriti-liberi.i

Sabato25novembre2017h10CarrùILTRENO E’…SVILUPPO ECONOMICO

Otto anni fa, il Sabato 20  Giugno 2009,  a Carrù nel Teatro dei Flli Vacchetti si realizzava   il primo di una lunga serie  di convegni e tavoli di studio, tutti auto finanziati da cittadini e cittadine (oltre 30 in questi otto anni),  per rilanciare il trasporto integrato (gomma, ferro, aria-areoporto ed acqua …collegamento ai porti liguri)  nella nostra Provincia Granda, in Piemonte ed in Liguria.

Sabato  25 novembre 2017 alle ore 10 sempre a Carrù presso la Biblioteca  M. Dadone  in   piazza Dante, 

si  realizzerà il Convegno “IL TRENO E’ … SVILUPPO ECONOMICO DI CARRU’ E DEL SUO TERRITORIO!”.

L’ obiettivo è  contribuire  a porre un freno  al rischio di marginalizzazione del nostro bel  territorio  – compreso tra  Ceva e Bra ,  appartenente ai Comuni alla destra ed alla sinistra dell’asta di questo tratto del Tanaro – riproponendo il progetto Metrogranda https://www.facebook.com/metrogranda

Interverranno: per i saluti la Dott. ssa  Stefania Ieriti, Sindaco di Carrù  a cui  seguiranno le  relazioni del Commendatore  Gian Carlo Ciberti  con “La valenza storica  della Bra-Ceva”, dell’ Ing. Roberto Borri  “La rete capillare delle ferrovie cuneesi è una risorsa insostituibile”,  dell’Ing. Stefano Sibilla  “Quale sviluppo economico per Carrù e la val Tanaro grazie al treno…”, dell’Ing. Nicola Coviello, Politecnico di Torino  “Considerazione prima, durante e dopo  lo studio del progetto Metrogranda” ed infine  l’avv. Mauro Mantelli , Assessore Trasporti di Cuneo con l’intervento “Tutti siamo una Provincia Granda”. Sono state invitate  Fabiana Dadone, Deputata al Parlamento e Gianna Gancia, Consigliere  della Regione Piemonte.

Nella nostra Provincia, come in Italia, si è un po’ abituati a vivere ognuno per sé, ma poi  dichiarare che bisogna  fare squadra  nell’interesse comune di questa Grande Provincia di Cuneo e  seguire le mode…

Essere impregnati di  questa dualità – l’ interesse circoscritto assai praticato e l’ interesse  generale tanto declamato – causa  risultati  positivi e  negativi.

Positivi: crescono grandi aziende di valore mondiale, le tante piccole e medie aziende, l’imprenditoria particolare ed innovativa, le esportazioni, il lavoro anche giovanile, il risparmio, l’ eccellente agricoltura, la ristorazione e crescita del turismo, i  buoni servizi, il capillare volontariato, la quasi raggiunta gestione pubblica dell’acqua, una più che sufficiente riuscita dei processi integrativi, una buona qualità della vita, …

Negativi: carenza  di infrastrutture, di trasporto integrato. Distruzione della pre-esistente e capillare rete ferroviaria.  Eccessivo spreco di suolo fertile specie in alcune aree. Sempre più  desertificazione demografica in montagna, in alta collina  e nella val Tanaro compresa tra Narzole ed Ormea, Carrù in tal senso è un’eccezione. Difficoltà enormi a definire invasi idrici condivisi e necessari per l’agricoltura. Foreste quasi abbandonate, non curate, causa anche la carente filiera del legno.  Da parte di qualche gruppo tentativi per monopolizzare alcuni servizi, …

In questa situazione duale e contradditoria in cui sembra prevalere  l’interesse monadico, a senso unico,  ecco che di treno e riattivazione delle linee ferroviarie  ferme dal 2012, ed anche prima, si ha difficoltà a parlarne. L’esaltazione del particolare fa   dimenticare che solo una visione d’insieme permette  a tutti ed a tutta la Provincia di uscire dall’ isolamento. Lasciar  crescere “la malattia della marginalità” in una parte del territorio provinciale  poco a poco comprometterà  tutto il resto.

Sono migliaia le persone che valutano positivamente il progetto Metrogranda, http://metrogranda.polito.it/,  la circolare ferroviaria provinciale,  studio realizzato dal Politecnico di Torino con finanziamenti della Fondazione Crc  e di diverse Città e presentato alla cittadinanza Sabato 2 luglio, dalle 9.30 alle 13 presso lo Spazio Incontri Cassa di Risparmio a Cuneo. Cfr http://www.targatocn.it/2016/06/26/leggi-notizia/argomenti/cuneo-e-valli/articolo/a-cuneo-si-presentano-i-risultati-della-ricerca-metrogranda.html

Questo progetto è e resta  valido e non può e non deve essere messo da parte come invece erroneamente fu accantonato, ad esempio,  ca. 30 anni fa, il progetto della super strada Asti-Cuneo   dell’ing. Vassallo.

Metrogranda è un progetto con un’attenzione globale alla Provincia ed è utile per diversi motivi :

1) Servirebbe facilmente un bacino di oltre la metà degli abitanti  della Provincia di Cuneo permettendo in un tempo assai rapido di collegare realmente le sette sorelle.

2) Tale circolare animerebbe assai i territori ad essa limitrofi facendo raggiungere  rapidamente  Torino e la Liguria.

3) Un tale modo di concepire il trasporto ferroviario renderebbe assai più fruibile l’utilizzo delle autolinee  per raggiungere le valli, le colline delle Langhe e del Roero, …

4) Ridurrebbe e di molto i morti a causa degli incidenti, oggi in spaventoso aumento, sulle nostre strade

5) Permetterebbe ai giovani ed agli anziani di spostarsi in autonomia e sicurezza rivitalizzando interi paesi che invece sono sempre meno abitati, ovvero abbandonati, specie dalle giovani coppie, perché senza trasporti

6) Nella stima costi benefici un tale progetto sarebbe, e di molto, inferiore come costi, ad altre opere viarie

7) Unirebbe e integrerebbe territori economicamente plurali, dalle valli della montagna cuneese, monregalese e saluzzese alle colline di Langa e Roero, passando per la pianura,…

Mi permetto ancora di ripetere e ricordare agli scettici ed ostili al progetto Metrogranda  che anche quando venne accantonato il progetto Vassallo, la super strada   Asti Cuneo, circa 30 anni fa, e si optò diversamente si commise un errore ed ancor oggi tutto il territorio cuneese continua e continuerà a pagarne le conseguenze.

Mi auguro, insieme agli amici e le amiche  con cui si è organizzato questo  Convegno,  che a Carrù Sabato mattino 25 Novembre  i cittadini, le cittadine, e qualche amministratore,  aprano gli occhi.

Gianni Rinaudo  del Sodalizio www.spiriti-liberi.it

Aderiscono all’iniziativa le associazioni: A.B.C.D.M – Amici della Bra – Ceva e Diramazione per Mondovì;  Unione per le ferrovie del Piemonte, nuovi orizzonti; Gruppo di sostegno per Metrogranda; ed il sito www.ciberneticasociale.org

L’ ingresso è libero. Al termine del Convegno seguirà Buffet.

Nel percorso  convegnistico della mattina  inoltre ci sarà:

  1. a) Premiazione del “Concorso Fotografico Da Bastia a Bra passando per Carrù” e l’inaugurazione della mostra relativa per “divulgare bellezza”
  2. b) Consegna di un attestato del Sodalizio per aver contributo alla conservazione del patrimonio ferroviario piemontese a Davide Bono Consigliere Regionale, ad Elio Rostagno già Sindaco di Cuneo e già Consigliere Regionale, a Gianna Gancia già Presidente della Provincia di Cuneo e Consigliere Regionale.

“Come riportare Equilibrio di Genere tra i Docenti della Scuola dell’obbligo?”

Come riportare Equilibrio di Genere tra i Docenti  della Scuola dell’obbligo?.

Il seguente art. 1 Legge 107/2015 Buona Scuola – Comma 16 afferma  “Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunita’ promuovendo nelle  scuole  di  ogni ordine e grado l’educazione alla parita’ tra i sessi, la  prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni,  al  fine  di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti  e  i   genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del  decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge  15 ottobre 2013, n. 119,  nel  rispetto  dei  limiti  di  spesa  di  cui all’articolo  5-bis,   comma   1,   primo   periodo,   del   predetto decreto-legge n. 93 del 2013.”

Però specifica maggiormente il Comma 16 dell’art. 1 legge 107/2015  il Prot. AOODPIT n. 1972 del 15/09/2015 http://www.istruzione.it/allegati/2015/prot1972.pdf “…Inoltre, è opportuno sottolineare che le due leggi citate come riferimento nel comma 16 della legge 107 non fanno altro che recepire in sede nazionale quanto si è deciso nell’arco di anni, con il consenso di tutti i Paesi, in sede Europea, attraverso le Dichiarazioni, e in sede Internazionale con le Carte”

  1. Il Decreto  legge  14  agosto  2013  (convertito  nella  legge  n.193/2013),  a  cui  si  fa riferimento  nel  comma  16  della  “Buona  Scuola”,  enuncia  le  finalità  del    “Piano    d’azione  straordinario  contro  la violenza sessuale e di genere” che anche la Scuola è chiamata a perseguire:  a) prevenire il    fenomeno    della    violenza    contro      le      donne  attraverso  l’informazione  e  la sensibilizzazione  della  collettività,  rafforzando  la  consapevolezza  degli  uomini  e  ragazzi  nel processo  di eliminazione della violenza contro le donne; b) promuovere l’educazione  alla  relazione  e  contro  la  violenza    e  la  discriminazione  di  genere  nell’ambito    dei    programmi    scolastici  delle  scuole  di  ogni  ordine    e    grado,    al    fine    di sensibilizzare, informare, formare gli studenti e prevenire la violenza nei confronti delle  donne  e la    discriminazione    di    genere,   …”

 Nell’ art 14 della “Delega Formazione Iniziale”  si prevede la nascita di una “Conferenza nazionale per la formazione e l’accesso alla professione docente”…  La Delega Formazione Iniziale  potrebbe essere l’unico capitolo in cui inserire elementi per riequilibrare la situazione di grave  squilibrio tra docenti donna e docenti uomo nella Scuola Infanzia e Primaria  dell’Italia. Ma  in realtà  nello stesso articolo 14 non si accenna a detta  problematica perché la Conferenza Nazionale prevista dall’art 14 si occupa solo di  coloro che hanno  già i titoli di laurea per l’accesso alla professione docente  che  come si sa sono oltre il 90% donne.

Ecco le azioni che si realizzano negli altri Paesi dell’ Unione Europea al fine di riportare proporzione  di genere tra i Docenti della Scuola dell’obbligo.  Nel documento  “Differenze di genere nei  risultati educativi. Studio sulle misure adottate e sulla situazione attuale in Europa” http://eacea.ec.europa.eu/education/eurydice/documents/thematic_reports/120IT.pdf

Ci sono indicazioni molto utili, infatti  Che senso ha investire sull’ educazione/formazione al miglioramento della relazione tra i generi se  gli alunni della Scuola dell’ Infanzia e Primaria italiana – dagli anni ’80  e quindi da oltre 30 anni  – per otto anni consecutivi ed in un’età fondamentale per lo sviluppo della propria identità e non solo  hanno come modello  d’insegnante esclusivamente delle maestre ( oltre il 95% del personale docente attualmente in attività) ?”

Il documento della EACEA “Differenze di genere nei  risultati educativi. Studio sulle misure adottate e sulla situazione attuale in Europa” al cap 7 indica le azioni per riportare proporzionalità  tra i generi dei docenti delle loro scuole:

7.2. Strategie per migliorare l’equilibrio di genere fra insegnanti e capi d’istituto 7.2.1. Iniziative per attirare più uomini verso la professione docente

Mentre la maggioranza dei paesi registra una femminilizzazione della professione docente, in particolare nella scuola materna e primaria, solo pochi paesi indicano specificamente che questa è vista come una questione di interesse politico (Belgio (Comunità francofona), Germania, Danimarca, Lituania, Finlandia e Regno Unito (Scozia)).

Si solleva il problema della mancanza di modelli maschili per i bambini e del rischio potenziale di carenza di insegnanti, però solo pochi paesi hanno sviluppato iniziative concrete per attirare più uomini in tale professione.

L’Irlanda e i Paesi Bassi hanno lanciato campagne specifiche per attirare gli uomini nell’insegnamento a livello primario e per prevenire l’abbandono della professione da parte dei maschi.

In Irlanda, a partire dagli anni ’70, c’è stata una continua e significativa diminuzione del numero di uomini che accedevano alla professione docente, specie a livello di scuola primaria. Fu istituita una Commissione per l’istruzione primaria per raccomandare strategie e lanciare iniziative mirate ad aumentare il numero di uomini in questo livello educativo. Il rapporto finale della Commissione caldeggiava una campagna coordinata di promozione che incoraggiasse i ragazzi ad intraprendere l’insegnamento primario. La campagna MATE (Men as Teachers and Educators, Uomini come Insegnanti ed Educatori), lanciata nel gennaio del 2006, aveva lo scopo di presentare la grande varietà di competenze utilizzate dai maestri elementari. In più, propagandava i vantaggi dell’insegnamento: valore sociale, equilibrio lavoro-vita privata, soddisfazioni di carriera, versatilità, sviluppo professionale, condizioni di impiego e sicurezza di lavoro. AD oggi, sono state usate varie forme di comunicazione: messaggi su quotidiani nazionali, via radio e internet, produzione e distribuzione di manifesti a tutte le scuole secondarie. La sezione del DVD di eQuality Measures, rivolta a consulenti di orientamento e studenti, comprende interviste con uomini che lavorano nelle professioni legate alla cura.

Nei Paesi Bassi, negli ultimi anni sono state lanciate varie iniziative per spingere gli uomini a intraprendere il ‘pabo'(pedagogische academie basis onderwijs – scuole di formazione per insegnanti di livello primario). Sia il governo che organizzazioni in ambito educativo sono coinvolti in queste iniziative. È stata eseguita una ricerca sui nuovi ingressi e gli abbandoni del ‘pabo’ da parte dei maschi (‘Paboys wanted’, un gioco di parole fra ‘pabo’ e ‘boys’). Appare evidente che molti studenti maschi lasciano il Pabo prima di aver completato il corso di studi: per esempio nel 2005 il 44,6 % di studenti maschi ha abbandonato dopo il primo anno, rispetto al 28,2 % delle studentesse. Una volta iniziato a insegnare, poi, una numero relativamente elevato di nuovi insegnanti maschi lascia la professione entro 5 anni. In seguito a questi risultati, il sectorbestuur Onderwijsarbeidsmarkt (Centro di expertise sul corpo docente, costituito da datori di lavoro e impiegati) ha sostenuto progetti pilota in queste scuole, in particolare sulla prevenzione dell’abbandono sia durante che dopo la formazione ( ). Questi progetti pilota si concentrano sullo sviluppo di attività mirate a cambiare la cultura della formazione e comprendono la creazione di un ambiente accogliente sia per gli uomini che per le donne, lo sviluppo di un servizio di counselling per i (nuovi) studenti maschi con maggiori contatti fra gli uomini dei pabo e gli insegnanti maschi, un servizio di coaching per gli studenti maschi e l’istituzione di pratiche di addestramento più adeguate a desideri e necessità maschili.

 Oltre questi due paesi con le loro campagne specifiche, diversi altri stati hanno dato il via a differenti iniziative per attirare gli uomini verso l’insegnamento.

 La ‘Lega Ceca degli uomini aperti’ (Liga otevřených mužů) ha lanciato il programma ‘Uomini nelle scuole’ (Muži do škol) nel 2008. Lo scopo di questo programma è di attirare l’attenzione sull’assenza di uomini nell’istruzione nel ruolo di insegnanti e di altro personale educativo. Nel 2009 si è tenuta una conferenza sotto gli auspici del Ministero dell’Istruzione, della Gioventù e dello Sport in occasione della quale sono state presentate esperienze provenienti dall’estero a sostegno degli uomini nella scuola. Sulla base di questa conferenza è allo studio una strategia.

Fra le altre misure, il Piano di Azione Lituano per la Realizzazione del Progresso della Donna 1998-2000 fornisce, nell’ambito dell’istruzione, una discriminazione maschile positiva come misura temporanea per l’ammissione a studi pedagogici superiori.

Nel Regno Unito ( Inghilterra ), la Training and Development Agency for Schools (TDA) finanzia corsi di prova per incoraggiare gli uomini a diventare insegnanti di scuola primaria. Questi corsi durano tre giorni e comprendono un gi orno a scuola.

L’Agenzia Nazionale di Istruzione Superiore svedese si è vista assegnare l’incarico di analizzare le differenze di genere nella scelta degli studi riguardo alle varie specializzazioni nella formazione degli insegnanti, e di individuare i motivi delle seguenti questioni: perché più uomini che donne abbandonano la formazione per insegnanti, quali istituti di istruzione superiore hanno messo in campo strategie di aumento della percentuale di uomini nei programmi di formazione per insegnanti e quali di queste strategie ha funzionato, quale percentuale di uomini lavora come insegnante dopo aver finito la formazione relativa e quali fattori influiscono sulla decisione di diventare insegnanti da parte di donne e uomini. L’Agenzia ha presentato il proprio rapporto finale al governo nel marzo del 2009.

Il rapporto individua tre cause principali di abbandono maschile della formazione per insegnanti. Primo, gli uomini che iniziano la formazione forse sono meno sicuri delle loro scelte educative, essendo andati oltre l’aspettativa sociale di ciò che costituisce un’occupazione maschile: la loro scelta potrebbe quindi essere discutibile fin dall’inizio. Secondo, in ambito educativo gli uomini si trovano ad avere a che fare con una cultura tradizionalmente femminile a cui devono adattarsi o ribellarsi, ed entrambi questi comportamenti presentano delle difficoltà. Terzo, agli uomini in questo campo spesso mancano modelli maschili.

Le azioni intraprese nei programmi di formazione per insegnanti per sostenere gli studenti maschi comprendono progetti di mentoring, networking e consulenti maschi durante il tirocinio.

Quanto alle misure prese nelle università e nei college universitari per invogliare più uomini ad avvicinarsi alla formazione per diventare insegnanti, il rapporto registra che alcune iniziative si sono incentrate sul reclutamento di uomini mentre altre mirano a trattenere formatori maschi nei programmi di insegnamento. Alcune attività sono in forma di programmi di cooperazione con le scuole.

Il miglioramento dell’equilibrio di genere del personale nella scuola pre primaria, primaria e secondaria è uno degli obiettivi principali del Piano di azione norvegese per l’eguaglianza di genere. Una delle iniziative prese in questo campo è l’istituzione di team a livello provinciale (di contea) per assumere più uomini nelle scuole materne. Vengono anche realizzati asili nido pilota focalizzati sull’impiego maschile. I principali gruppi interessati dal piano di azione sono i proprietari di asili, dirigenti e impiegati in asili, istituti di formazione e studenti di programmi di formazione per insegnanti.

Molti paesi pongono il problema dei bassi stipendi e della mancanza di prospettive di carriera come probabili disincentivi per gli uomini nella scelta dell’insegnamento; alcuni tentano di affrontare questo problema a livello generale.

Ad esempio il governo olandese sta cercando di rendere più attraente la professione dell’insegnamento (a livello primario) alzando la qualità dell’istruzione e della professione, fornendo stipendi migliori e migliori possibilità di carriera.

È stato lanciato un piano per la formazione che dovrebbe dare un livello di qualificazione più alto, una struttura e una specializzazione migliori e maggiore diversificazione nei corsi di formazione.

Tuttavia, nei paesi in cui la professione docente gode, a quel che si dice, di alto prestigio (per esempio in Finlandia) e/o è ragionevolmente ben pagata (per esempio in Lussemburgo), gli insegnanti della scuola dell’obbligo sono ancora prevalentemente donne, come dimostrano le statistiche. Ciò suggerisce che l’insegnamento sia strettamente associato al concetto di ‘cura’, specie nei livelli di istruzione inferiori che tradizionalmente fanno capo alle donne più che agli uomini (v. cap. 1).

Gianni Rinaudo, Bra  2 febbraio 2017