La Provincia Granda diventi una “piccola Svizzera” e non si accantoni il Progetto Metrogranda http://metrogranda.polito.it/ come invece 30 anni fa si accantonò il progetto ing. Vassallo per la Superstrada Asti-Cuneo e si optò per l’autostrada dalla Francia alla Pianura Padana. Questo in sintesi il messaggio che è emerso dal Convegno di Carrù di sabato 25 novembre 2017 organizzato dagli www.spiriti-liberi.it con il Patrocinio del Comune di Carrù.
Oggi si parla di costruire una pista ciclabile dal mare Ligure alle Langhe, invece di operare a realizzare gradualmente il Progetto Metrogranda e mettere in comunicazione le Città 7 sorelle della provincia di Cuneo e servire con il treno un bacino di quasi 400mila cuneesi. Treno e bici come gomma e treno non sono antitetici, anzi… Bisogna operare per un progetto integrato dei trasporti migliorando la qualità della vita di tutti e dei territori marginali in particolare. Venti anni anni fa l’autostrada dal nizzardo alla pianura Padana non si realizzò e sono decenni ormai che siamo con un’ autostrada Asti-Cuneo incompiuta. Come allora si buttò il progetto Vassallo oggi qualcuno vuol buttare il Progetto Metrogranda, studiato dal Politecnico e finanziato dalla Fondazione Crc insieme a diverse città della provincia.
Sia la dot.sa Ieriti Sindaco di Carrù che l’on. Fabiana Dadone ed anche Gianna Gancia Consigliere della Regione Piemonte si sono espresse favorevolmente al rilancio del trasporto su rotaia. Sarebbe assai auspicabile che le donne impegnate nell’amministrazione pubblica, come si occuparono ed assai per la riattivazione della Cuneo-Ventimiglia diano parte del loro impegno nelle Istituzioni anche al rilancio complessivo della rete ferroviaria cuneese.
Infatti come si fa a non rilanciare il treno quando sono in vorticoso aumento gli incidenti stradali. Ad oggi, sulle strade della Provincia Granda sono già a 53 le persone morte nel 2017.
Si è letto sui giornali locali, in questi mesi, che il completamento dell’Asti Cuneo costerà circa 400milioni e non si trovano 80milioni per rifare il tratto Mondovì Bastia Bra e far decollare Metrogranda o simil, la circolare ferroviaria tra Cuneo, Mondovì, Bra, Cavallermaggiore, Savigliano, (Fossano) e Saluzzo? Come ci ha ricordato l’ing Coviello, oggi, per un tram-treno non si ha bisogno di mega strutture come le vecchie stazioni di un tempo. Sono sufficienti per le fermate delle pensiline o poco più. Gli stessi passaggi a livello oramai si gestiscono con l’apposita tecnologia.
Secondo l’ing Borri il treno è UN MEZZO POCO ENERGIVORO. Basse potenze installate per ogni viaggiatore. Basse energie per ogni viaggiatore trasportato lungo un kilometro. In caso di trazione elettrica, possibilità di recupero dell’energia occorrente per la frenatura e migliore controllo delle emissioni all’eventuale fonte termica
UN MEZZO SU CUI VIAGGIARE IN SICUREZZA. Gli incidenti stradali sono circa 2000 ( duemila!) volte più numerosi rispetto a quelli ferroviari.
I morti per incidente stradale sono circa 60 (sessanta!) volte più numerosi di quelli per incidente ferroviario.
I feriti per incidente stradale sono circa 4700 ( quattromilasettecento!) volte più numerosi di quelli per incidente ferroviario.
Il treno è un mezzo a guida vincolata, a differenza dei mezzi stradali, che sono a guida libera.
Tra i mezzi a guida vincolata, il treno ha la marcia comandata da appositi segnali, il cui aspetto dipende da adeguati sistemi di sicurezza.
Per ing. Sibilla la valenza economica del trasporto ferroviario per il territorio è fuori discussione. In tutta l’Italia si riattivano linee ferme da anni per scopi turistici e non solo e la Lombardia aprirà a giorni un nuovo tratto ferroviario. Già nell’ottobre 2012, anticipando i tempi, come Sodalizio www.spiriti-liberi.it si realizzo’ a Mondovì un Convegno di una intera giornata, in collaborazione con il Sindaco Viglione, per motivare la necessaria infrastrutturazione del trasporto merci su rotaia proprio nel monregalese, che è a ridosso del porto di Vado Ligure ed infatti al presente sono diversi gli enti cuneesi che si operano in tal senso.
L’avv. Mantelli, Ass. ai Trasporti di Cuneo, uno dei sostenitori del Progetto Metro Granda quando era in Fondazione Crc, ha presentato lo stato dell’arte da parte delle attuali amministrazioni. Di certo si sta lavorando per il ripristino passeggeri della ferrovia Savigliano-Saluzzo. Ha confermato la valenza del protocollo firmato a Neive per il rilancio della tratta Alba-Asti e certamente si dovrà mettere mano alla riapertura della Cuneo-Mondovì. Inoltre ha messo in evidenza come nel passato si sia lavorato sul nodo di Torino e Novara e che nel prossimo futuro si dovrà infra-strutturare con un trasporto integrato anche il sud del Piemonte ed in particolare la Provincia Granda. Ha ricordato come per la linea Cuneo-Ventimiglia sia oltremodo necessario che Francia ed Italia riaggiornino il trattato di collaborazione in merito. Il fatto poi che la Pianura Padana sia tra i luoghi con il più alto livello di inquinamento europeo dovrebbe far ripartire urgentemente, anche da noi, gli investimenti sul trasporto ferroviario integrato.
Relativamente al progetto Metrogranda, o simil, è nata una disponibilità a costituire un tavolo di lavoro tra alcuni amministratori anche derivante dal fatto che l’ing Coviello del Politecnico ha confermato la sostenibilità economica del progetto, ovvero l’utenza dei passeggeri che ne usufruirebbe lo renderebbe appetibile anche economicamente.
Durante il Convegno si è inaugurata la mostra e realizzata la premiazione del Concorso fotografico “Da Bastia a Bra passando per Carrù”. I premiati sono stati 1)Giovanni Aimo 2) Samuele Silva e 3)Walter Barbotto. Le fotografie sono in esposizione nella Biblioteca civica di Carrù fino alla conclusione della Fiera
Comunicato stampa di Gianni Rinaudo del Sodalizio www.spiriti-liberi.it – via San Rocco 24 12042 Bra – 3281494760